Keyword research: come fare una ricerca di parole chiave per la tua strategia SEO

Keyword Research SEO
Indice dei contenuti

La keyword research è il fondamento di ogni strategia SEO efficace. Senza una comprensione approfondita di cosa cercano gli utenti, è impossibile creare contenuti in grado di posizionarsi bene nei risultati di ricerca. Questa attività non si limita a trovare parole frequentemente cercate, ma implica un’analisi dettagliata del comportamento degli utenti, del mercato di riferimento e della concorrenza. È grazie a questa fase che si costruisce una base solida per attirare traffico qualificato, intercettare il giusto pubblico e massimizzare la visibilità online. Una keyword scelta male può significare investire tempo e risorse in contenuti che nessuno troverà.

Che cos’è la keyword research

La keyword research è l’attività che permette di individuare le parole e le frasi che le persone utilizzano quando cercano informazioni online. Questo processo è alla base di ogni strategia ben strutturata, perché consente di comprendere come gli utenti si esprimono, cosa vogliono trovare e quali termini usano per farlo. La ricerca non si limita a raccogliere un semplice elenco di parole chiave, ma prevede una selezione accurata dei termini più rilevanti e strategici per il proprio sito web, in base al volume di ricerca, alla concorrenza e all’intento dell’utente.

Uno degli obiettivi principali di questa attività è scegliere le parole chiave giuste, ovvero quelle che offrono il miglior compromesso tra visibilità potenziale e reali possibilità di posizionamento. Non basta inserire parole ad alto volume nei testi: è essenziale comprendere quali termini sono davvero in grado di generare traffico qualificato e aumentare la rilevanza del sito per determinati argomenti. Attraverso un’attenta analisi, questa attività permette di allineare i contenuti con i bisogni del pubblico, ottimizzando ogni pagina per comparire tra i primi risultati di ricerca Google.

L’importanza della keyword research per la SEO

Individuare le giuste parole da utilizzare nei contenuti online è una delle attività più importanti nella costruzione di una strategia SEO. La scelta delle espressioni giuste incide direttamente sulla visibilità organica del sito, determinando quanto e come le pagine compaiono nelle SERP. Selezionare in modo accurato i termini da inserire nei testi consente non solo di attrarre traffico, ma di attirare il tipo di pubblico più in linea con gli obiettivi del brand.

Un elemento spesso trascurato è l’analisi delle parole chiave correlate, ovvero quei termini che arricchiscono il contenuto e lo rendono più completo agli occhi dei motori di ricerca. Queste parole aiutano a trovare parole chiave pertinenti e a comprendere meglio l’intento di ricerca degli utenti. Inserirle strategicamente all’interno dei contenuti consente di ampliare il raggio d’azione semantico del sito e migliorare il posizionamento su una gamma più ampia di ricerche.

E’ importante analizzare con metodo le query degli utenti per intercettare le loro esigenze in modo puntuale poichè senza questa attività, anche i contenuti più curati rischiano di restare invisibili, perché non rispondono in modo efficace alle domande reali del pubblico.

A cosa serve questa attività per un sito

Comprendere quali parole chiave utilizzare nei contenuti è essenziale per costruire una presenza online solida e coerente: ogni pagina web deve rispondere a una precisa intenzione di ricerca, e per farlo è necessario ricercare e selezionare con attenzione i termini più adatti. Questo processo consente al sito di parlare la stessa lingua degli utenti, migliorando la pertinenza dei contenuti e la loro capacità di posizionarsi nei risultati di ricerca.

Questa attività serve anche a definire con precisione la struttura delle pagine, facilitando l’organizzazione dei contenuti in base ai temi più cercati e rilevanti. Aiuta a evitare la sovrapposizione di argomenti, a coprire le lacune informative e a garantire che ogni sezione del sito risponda in modo puntuale a una domanda specifica. In sostanza, sapere quali parole chiave usare significa allineare il linguaggio del brand con quello del pubblico, costruendo un ponte tra ciò che si vuole comunicare e ciò che le persone vogliono trovare.

Strumenti per la ricerca delle parole chiave

Per trovare le parole chiave più efficaci da utilizzare nei contenuti, è fondamentale affidarsi a strumenti specifici e ben collaudati. Ogni tool ha caratteristiche differenti, e conoscere le loro funzionalità consente di ottimizzare il processo di selezione in modo strategico.

Questi strumenti permettono di trovare le parole chiave più cercate, analizzare la concorrenza su determinati termini, stimare i volumi di ricerca mensili e scoprire varianti semantiche o correlate. Alcuni offrono anche funzionalità avanzate per valutare la difficoltà di posizionamento o l’evoluzione temporale di un termine. Sapere come interpretarli è fondamentale per estrarre valore dai dati e prendere decisioni consapevoli.

Nei prossimi paragrafi verranno analizzati nel dettaglio alcuni tra i tool più utilizzati e affidabili, come Google Trends, il Keyword Planner di Google ADS, le ricerche correlate di Google e piattaforme professionali a pagamento come SEMrush, SEOZoom e Ahrefs, evidenziandone punti di forza, utilizzi pratici e differenze principali.

Google Trends

Google Trends è uno degli strumenti gratuiti più versatili per analizzare l’andamento nel tempo delle ricerche effettuate dagli utenti. A differenza di altri tool focalizzati su volumi numerici e dati statici, questa piattaforma permette di esplorare in tempo reale le tendenze di ricerca, mettendo in evidenza quali termini stanno guadagnando popolarità e in quali aree geografiche. È particolarmente utile per chi vuole anticipare l’interesse del pubblico e pianificare contenuti legati a eventi stagionali, novità di settore o fenomeni emergenti.

Uno dei punti di forza di questo strumento è la possibilità di individuare nuove parole chiave attraverso il confronto tra più termini e l’analisi delle query associate. Lo strumento mostra infatti le ricerche in aumento, anche improvviso, fornendo indicazioni preziose su ciò che potrebbe diventare rilevante nel breve periodo. Utilizzarlo in fase di pianificazione permette di orientare la produzione di contenuti su argomenti caldi, con maggiori probabilità di visibilità e traffico.

Strumento di pianificazione delle parole chiave di Google ADS

Google Keyword Planner è uno degli strumenti gratuiti più completi e affidabili per chi desidera ottenere dati dettagliati sull’uso delle parole nei motori di ricerca. Accessibile tramite un account Google ADS, questo tool consente di esplorare un’ampia gamma di informazioni fondamentali per strutturare contenuti in modo efficace. Dalla stima dei volumi di ricerca alla concorrenza per ciascun termine, fino al costo per clic, il planner offre una panoramica utile sia per attività SEO che per campagne pubblicitarie.

Uno degli aspetti più interessanti di questo strumento è la possibilità di ottenere parole chiave in base a un sito web, una categoria di prodotto o un singolo termine inserito. È sufficiente fornire un input per ricevere suggerimenti pertinenti, ordinati per rilevanza, volume e competitività. Questo consente di affinare l’analisi e individuare nuove opportunità di contenuto, basandosi su dati reali e aggiornati

Ricerche correlate di Google

Le ricerche correlate di Google sono uno strumento semplice ma estremamente utile per espandere l’analisi delle query degli utenti: si trovano in fondo alla pagina dei risultati e offrono una panoramica immediata delle query di ricerca associate a quella principale. Queste indicazioni, generate direttamente dall’algoritmo di Google, riflettono i comportamenti reali degli utenti e permettono di individuare nuove opportunità semantiche per arricchire i contenuti.

Uno degli aspetti più interessanti di queste ricerche correlate è la possibilità di scoprire parole chiave a coda lunga, ovvero espressioni più specifiche e meno competitive, ma spesso con un tasso di conversione più elevato. Esplorare queste varianti permette di intercettare un pubblico più profilato e di creare contenuti altamente mirati. Le ricerche correlate rappresentano anche un ottimo punto di partenza per ottenere suggerimenti per le parole chiave, senza la necessità di utilizzare strumenti complessi o a pagamento.

SEMrush

SEMRush non è semplicemente un tool per l’analisi delle parole chiave ma è una piattaforma a pagamento completa che accompagna ogni fase del lavoro di ottimizzazione. Il suo punto di forza sta nella capacità di restituire, in un’unica interfaccia, una quantità impressionante di dati: non solo i classici volumi di ricerca, ma anche la difficoltà di posizionamento, le variazioni nel tempo e le intenzioni di ricerca collegate.

Uno degli strumenti distintivi offerti da SEMRush è il Keyword Magic Tool, un modulo pensato per chi vuole andare oltre le ricerche superficiali. Inserendo un termine, si accede a un universo di suggerimenti organizzati per tema, tipo di corrispondenza e metriche strategiche. La quantità di insight disponibili per ogni parola chiave permette di lavorare con precisione chirurgica: è così che si costruiscono contenuti capaci di fare la differenza.

SEMRush si rivela particolarmente utile anche per il benchmarking: confrontare i propri dati con quelli dei competitor, analizzare le loro strategie, individuare lacune da colmare.

SEOZoom

SEOZoom è uno strumento a pagamento pensato specificamente per il mercato italiano, capace di offrire una lettura approfondita del comportamento degli utenti e delle dinamiche di ricerca locali. Una delle sue caratteristiche più apprezzate è la capacità di espandere con precisione un tema a partire da una parola chiave iniziale, generando suggerimenti pertinenti e orientati alla performance. Non si limita a mostrare i termini correlati, ma propone un’analisi dettagliata delle opportunità offerte da ogni singola keyword.

Ogni ricerca produce l’elenco delle keyword collegate, arricchito da dati come il potenziale traffico, la competitività e il grado di pertinenza rispetto al contenuto da creare. A partire da una singola keyword, è possibile esplorare cluster semantici e individuare nicchie non ancora presidiate. Questo approccio consente di sviluppare contenuti coerenti, informativi e focalizzati su ciò che gli utenti vogliono realmente trovare.

Ahrefs

Ahrefs è una delle piattaforme SEO più avanzate disponibili sul mercato (e per questo la più costosa tra tutte quelle elencate), utilizzata da professionisti e agenzie per monitorare, analizzare e migliorare la presenza online in modo strategico. La sua potenza risiede nella qualità dei dati: il database di Ahrefs è tra i più estesi, aggiornato costantemente per offrire metriche affidabili e precise. Chi desidera approfondire il rendimento delle parole chiave può contare su un’interfaccia ricca di informazioni, che va ben oltre il semplice volume di ricerca.

Particolarmente utile è l’analisi della concorrenza: Ahrefs permette di osservare in dettaglio quali sono le parole chestanno generando traffico per i siti competitor, offrendo spunti immediati su nuove opportunità da esplorare. Grazie alla sua funzione “Keyword Explorer”, è possibile ottenere suggerimenti raffinati, stimare la difficoltà di posizionamento e identificare le keyword con il miglior rapporto tra potenziale traffico e competitività.

Oltre alla ricerca di termini, Ahrefs eccelle nel monitoraggio dei backlink e nella valutazione dell’autorità di dominio, elementi cruciali per comprendere come costruire una presenza credibile e duratura nel tempo. È lo strumento ideale per chi vuole lavorare in modo analitico, con una visione completa e basata sui dati.

Come fare keyword research

Approcciarsi in modo corretto alla ricerca delle parole chiave significa ragionare con metodo, adottando una prospettiva strategica fin dalle prime fasi del processo. Non si tratta di un’attività meccanica o di semplice raccolta dati: richiede capacità analitica, intuito e una comprensione profonda del proprio pubblico di riferimento. Il punto di partenza è sempre l’obiettivo: perché si sta creando quel contenuto e per chi?

Una buona ricerca parte dalla definizione del contesto. Prima ancora di digitare un termine in un tool, è fondamentale chiarire il tipo di contenuto da produrre (informativo, transazionale, navigazionale) e l’intento con cui l’utente dovrebbe arrivarci. Questo passaggio permette di non disperdere energie su temi marginali o irrilevanti, mantenendo il focus su ciò che ha reale valore per il lettore e per il progetto.

Dopo aver individuato i temi chiave, si passa a una fase più esplorativa: brainstorming semantico, mappatura dei topic, identificazione dei sottotemi. È qui che si inizia a costruire una rete concettuale utile per capire come strutturare il contenuto e quali direzioni approfondire. Ogni termine trovato non va solo valutato singolarmente, ma anche per il suo ruolo all’interno di una narrazione più ampia.

Un altro elemento spesso sottovalutato è la prioritizzazione: non tutte le keyword hanno lo stesso peso in termini di potenziale. Alcune sono fondamentali per costruire l’identità tematica del sito, altre sono utili per attrarre un pubblico di nicchia o per rafforzare contenuti esistenti. Sapere in quale momento usare ciascun termine e con quale obiettivo editoriale è una competenza che si sviluppa con l’esperienza, ma che parte sempre da un processo logico e strutturato.

Keyword difficulty

La keyword difficulty rappresenta una stima della competitività: più è alta, maggiore sarà lo sforzo necessario per ottenere visibilità. Questo parametro tiene conto di vari fattori, tra cui la forza dei siti già posizionati, la qualità dei loro contenuti, la struttura dei backlink e l’ottimizzazione tecnica.

Affidarsi a questo valore permette di prendere decisioni realistiche. Se un sito è appena nato o ha un’autorità limitata, puntare su keyword ad alta difficoltà potrebbe tradursi in un investimento poco produttivo. Al contrario, orientarsi verso termini meno competitivi ma coerenti con il proprio pubblico consente di ottenere risultati più rapidi e concreti.

La keyword difficulty non va però considerata come un valore assoluto. È una metrica utile, ma va interpretata sempre in funzione del contesto: la qualità dei contenuti, la pertinenza del tema e la capacità di soddisfare l’intento di ricerca possono compensare una difficoltà elevata. Per questo motivo, va sempre integrata in un’analisi più ampia e strategica.

Come scegliere le parole chiave per la SEO

Dopo aver raccolto un ampio ventaglio di termini, è necessario selezionare quelli che rispondono meglio agli obiettivi del sito e all’intento degli utenti. Non si tratta sempre di puntare ai volumi più alti: spesso termini più specifici e meno competitivi portano un traffico più qualificato e facile da convertire.

Il criterio guida dev’essere l’equilibrio tra rilevanza, opportunità e coerenza. Una query può sembrare promettente nei numeri, ma se non si integra bene nel contenuto o nel messaggio del brand, rischia di indebolire la comunicazione. Scegliere con criterio significa creare contenuti che performano perché rispondono a domande reali.

Clustering delle keyword

Il clustering consiste nel suddividere un elenco di keyword in insiemi tematici coerenti, così da organizzare i contenuti in modo più efficace. Raggruppando termini simili per significato o intento, si costruiscono gruppi di parole chiave che aiutano a definire le singole pagine da creare, evitando sovrapposizioni e dispersione di rilevanza.

Questa pratica è particolarmente utile per strutturare contenuti approfonditi, come pillar page e articoli correlati. Un elenco di keyword non serve solo per riempire testi: serve per progettare un’architettura logica del sito e migliorare l’esperienza dell’utente.

Da keyword a search intent: come si è evoluto Google

La comprensione dell’intento di ricerca è diventata il cuore del funzionamento degli algoritmi di Google. Se in passato era sufficiente inserire le giuste parole e frasi all’interno dei contenuti per ottenere visibilità, oggi questa logica non è più sufficiente. I motori di ricerca hanno fatto passi enormi verso un’interpretazione sempre più raffinata delle intenzioni degli utenti, andando oltre la corrispondenza letterale dei termini di ricerca.

Quando una persona effettua una ricerca online, non sta solo digitando parole: sta esprimendo un bisogno, ponendo una domanda, cercando una soluzione. Google si è evoluto per rispondere a quel bisogno in modo preciso, restituendo contenuti che non solo contengono i termini richiesti, ma che soddisfano davvero l’obiettivo dell’utente. Questo ha portato all’introduzione di tecnologie come il machine learning, l’analisi semantica e i modelli NLP (Natural Language Processing), che permettono al motore di ricerca di cogliere sfumature, contesto e relazioni tra concetti.

Per chi crea contenuti, questo significa una cosa sola: non si lavora più sulle parole, ma su intenti di ricerca. Una parola generica può nascondere molteplici bisogni (informativi, commerciali, navigazionali) e solo un’analisi accurata dell’intento permette di produrre contenuti realmente efficaci. È quindi fondamentale domandarsi, per ogni termine scelto: cosa si aspetta l’utente? Cosa vuole ottenere con quella ricerca?

L’approccio moderno alla SEO non si basa più sulla densità delle keyword, ma sulla capacità di fornire valore coerente con l’intento. L’obiettivo è rispondere in modo esaustivo, veloce e pertinente, superando il concetto di “ottimizzazione testuale” e abbracciando una logica più ampia di rilevanza semantica e soddisfazione dell’utente.

Conclusione

Lo studio delle parole chiave non è una fase da sottovalutare: è l’elemento che orienta ogni scelta editoriale, tecnica e strategica all’interno di un progetto digitale. Comprendere cosa cercano le persone, come formulano le loro domande e quali contenuti si aspettano di trovare è ciò che permette a un sito di distinguersi in un panorama sempre più competitivo.

Individuare le parole chiave giuste non significa solo aumentare il traffico, ma attrarre il pubblico corretto, soddisfare i suoi bisogni e posizionarsi in modo autorevole nel proprio settore. Trascurare questo passaggio equivale a produrre contenuti che restano invisibili, scollegati da ciò che realmente interessa agli utenti.

Se hai bisogno di migliorare il posizionamento del tuo sito, di creare contenuti più efficaci e di capire quali opportunità puoi cogliere online, posso aiutarti. Offro una consulenza gratuita personalizzata per analizzare la tua situazione attuale e individuare insieme le migliori parole chiave su cui costruire la tua strategia. Scrivimi, e iniziamo a far crescere il tuo progetto.

Chi è Michael Gazziero

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Sono un Consulente SEO Freelance con sede a Padova. Dal 2017 aiuto aziende e professionisti a migliorare la propria visibilità online e a crescere nel mercato digitale. Appassionato di siti web e informatica fin da sempre, lavoro su progetti in italiano e inglese, offrendo soluzioni personalizzate per ottenere risultati concreti e duraturi.

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Michael Gazziero

Sono un Consulente SEO Freelance con sede a Padova. Dal 2017 aiuto aziende e professionisti a migliorare la propria visibilità online e a crescere nel mercato digitale. Appassionato di siti web e informatica fin da sempre, lavoro su progetti in italiano e inglese, offrendo soluzioni personalizzate per ottenere risultati concreti e duraturi.